SESSUALITA'
Nella
teoria psicoanalitica, per sessualità si
intende, oltre al piacere che dipende
dal funzionamento dell'apparato
genitale, una serie di eccitazioni ed
attività, già presenti nell'infanzia,
che procurano un piacere connesso al
soddisfacimento di un bisogno
fisiologico fondamentale, come ad
esempio respirare o mangiare, e che
costituiscono le componenti dell'amore
sessuale.
Freud
indica le tappe dello sviluppo
psicosessuale legate alle diverse zone
somatiche e parla di sessualità orale,
anale, fallica e genitale.
Nell'ultimo
dei "Tre saggi sulla teoria sessuale"
Freud indica gli anni della pubertà e
dell'adolescenza come il tempo della
grande verifica. In essi si consolida
l'identità sessuale, si ravvivano i
legami edipici dimenticati, si
consolida il predominio dei genitali nel
conseguimento della gratificazione
sessuale. Le zone erogene,
relative alla sessuaità infantile,
continuano ad essere fonte di piacere,
ma limitatamente al "piacere
preliminare", che sottende e rafforza il
"piacere finale" che costituisce una
esperienza del tutto nuova tipica della
sessualità genitale.
E
a coloro che ripetono che la psicanalisi
"spiega tutto con il sesso" Freud
risponde, nel 1920 nella prefazione alla
quarta edizione dei Tre saggi, che è
stato il filosofo tedesco Arthur
Schopenhauer a far vedere da tempo "agli
uomini in qual misura tutte le loro
azioni e aspirazioni sono determinate da
desideri sessuali".
Freud trae ancora spunto dalla filosofia
quando afferma: "Vorremmo ricordare a
tutti coloro che guardano altezzosamente
e con aria di superiorità alla
psicoanalisi, in che misura la
sessualità allargata della
psicoanalisi coincida con l'Eros del
divino Platone".
Attualmente alcuni indirizzi del
pensiero psicoanalitico tendono a
differenziarsi e a considerare
l'esperienza del piacere, non più come
scarica pulsionale ove prevale il
principio economico quantitativo, ma
come componente direzionale che
coinvolge scopi, significati e
motivazioni (Meissner, 1976).
Altri
come Fausto Petrella (1987) affermano
che "il piacere è l'esperienza fondante
decisiva dello psichico e che il corpo è
la fonte e la sede di questo piacere,
con vincoli e limitazioni che stanno
sicuramente nell'esperienza con l'altro,
ma anche nel corpo stesso che articolerà
l'esperienza secondo la specificità
propria. Dimenticare o minimizzare
questa impostazione significa scostarsi
dal materialismo freudiano e rischiare
il bilancio di uno spiritualismo
incorporeo, sotto il quale si nascondono
ancora l'idealizzazione e la rimozione
della sessualità infantile"(p.16).
La
difficoltà ad avere rapporti sessuali
soddisfacenti, escludendo le cause
organiche, nasce nella gran parte dei
casi, da una sofferenza che riguarda le
emozioni vissute nel rapporto sessuale
ed il conseguente disagio psicologico
può manifestarsi in varie forme:
-
difficoltà di erezione prima o
durante il rapporto sessuale;
-
eiaculazione
precoce o ritardata;
-
penetrazione
difficile e/o dolorosa come ad
esempio nel vaginismo;
-
assenza
di eccitazione o disturbi del
desiderio;
-
inibizioni
o timori relativi a preoccupazioni
sulle dimensioni del proprio pene;
-
problemi
sessuali derivanti da altri disagi
come depressione, ansia, uso o abuso
di farmaci, o sostanze quali alcool
o droghe;
Altre
cause vanno ricercate in eventuali
conflitti nella relazione di coppia come
incomprensioni, difficoltà di
comunicazione, sentimenti di rancore o
rabbia o negazione di problemi per paura
di perdere la relazione.
Imparare
ad affrontare le difficoltà ed a
superarle nella reciproca fiducia,
comunicare bisogni e sentimenti è
fondamentale per la coppia e per la sua
vita sessuale.
Spesso appare più facile attribuire una
disfunzione sessuale a problemi organici
piuttosto che esplorare il proprio mondo
psichico ed emotivo.
Tuttavia
è fondamentale sapere che il disagio
sessuale ci consente di conoscere le
nostre emozioni più profonde e quindi di
acquisire la piena consapevolezza di noi
stessi per poter vivere relazioni più
significative e soddisfacenti.
Sessualità
Disfunzione sessuale
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