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Disturbi Psicosomatici

DISTURBI PSICOSOMATICI


Wallace Stevens


I latini dicevano "Mens sana in corpore sano" sottolineando l'influenza reciproca esercitata dal benessere mentale e fisico.

Tutti abbiamo vissuto l'esperienza di un calo di rendimento fisico in condizioni di stress o in seguito ad avvenimenti emotivamente coinvolgenti. Comunissimi fenomeni psicologici, come una leggera emozione di gioia o di paura, possono ripercuotersi sull'organismo causando tachicardia; di contro un banalissimo disturbo organico, come il raffreddore, può ripercuotersi sull'umore causando notevole irritazione.
In alcuni casi il cumulo di tensione trattenuta costituisce il trauma che porta alla struttura difensiva psicosomatica.

Insieme a disturbi puramente organici il corpo può manifestare disfunzioni il cui significato sta in qualche forma di sofferenza psicologica. Il corpo, in tal caso, ci avverte o come dice la massima di Pascal "La malattia è un luogo in cui si apprende". I malesseri e le malattie del corpo sono segni di fuga, quasi dei vantaggi psichici, che ci costringono a guardarci dentro, anche nostro malgrado, a scoprire simboli nascosti dietro sintomi e a individuare e comprendere il lato spirituale del corporeo.

Secondo Siegel il cervello umano, nella sua componente genetica, è fortemente orientato a essere sociale, il cervello è un organo sociale. La neurobiologia del clinico è parte fondamentale del processo terapeutico, il metodo non può prescindere dalla relazione.

L'EMDR è una psicologia bipersonale, poichè i cervelli umani sono "cablati" per interagire a livello relazionale, e poichè il cervello fa parte del corpo, l'EMDR E' quasi più una psicologia "bi-somatica", che una psicologia "bipersonale".

Il filosofo francese Maurice Merleau-Ponty scrive: "E' attraverso il mio corpo che capisco le altre persone". Il ricordo della sofferenza psichica, celato a livello emotivo, viene conservato a livello fisico o cellulare ed influisce sul nostro stato di salute.

E' importante arrivare alla consapevolezza del legame emotivo con l'origine della malattia; a volte ciò coincide con un ritorno della vita emotiva che, in vari pazienti con disturbi psicosomatici, può apparire completamente inibita.

Guarire significa rintracciare in se stessi il corrispettivo psichico dei disturbi fisici. I disagi psicosomatici più frequenti, e più chiaramente connessi al vissuto psicologico, sono quelli dell'apparato digerente (crampi, spasmi, bruciori, ulcere, dissenteria), dell'apparato cardio-circolatorio (palpitazioni, tachicardia, asma) e dell'apparato sessuale (frigidità, vaginismo nelle donne e impotenza parziale come l'eiaculazione precoce negli uomini).

La causa dei disturbi psicosomatici potrebbe dipendere, secondo alcune scuole di pensiero, da conflitti ideo-affettivi profondi. Questi pazienti difficilmente riferiscono sentimenti quali rabbia, scontentezza, paura, insoddisfazione, delusione; la loro personalità è spesso caratterizzata da grande meticolosità, pignoleria, amore per l'ordine fino a modalità ossessive.

Ricordo la sofferenza di un giovane paziente, che chiamerà Emanuele, quando è entrato la prima volta nel mio studio chiedendomi di aiutarlo. Emanuele si presenta bene, sistema con ordine e calma i suoi oggetti personali prima di sedersi. Ha 24 anni e sopporta, da due anni, una serie di sintomi che descrive come un continuo peso allo stomaco, formicolio agli arti, dolore al petto, pesantezza alle gambe, nodo alla gola, difficoltà di respiro. Mi dice che, in alcuni momenti: "è come se respirassi ammoniaca".

Accanto a tali dolorose percezioni, cui non corrisponde alcun deficit organico, mi colpisce in Emanuele l'assenza di ogni espressione emotiva. Si muove, in genere, anche nella relazione terapeutica, come un piccolo personaggio robotizzato.

Solo dopo qualche mese di incontri può iniziare a percepire alcune sensazioni. Dice di provare, a volte rancore e risentimento e teme di perdere il controllo cioè di fare quelle cose orribili che si leggono sui giornali.

Nella relazione con Emanuele è fondamentale la verbalizzazione delle emozioni che vive, anche quelle negative verso la terapia per confermare il diritto ai propri stati d'animo ed avviarsi al loro graduale riconoscimento, spostando il fulcro del suo senso vitale, dalla prevaricante e soffocante razionalità alla imprevedibilità e giocosità emotiva.

Così, talvolta, quando "teme di perdere il filo", sottolineo e gioco con questa possibilità del lasciarsi andare che ci consente di esplorare nuove sensazioni.

Disturbi Psicosomatici

Apparato Digerente, Cardiocircolatorio, Sessuale

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