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La Dott.ssa Paola Pedinotti risponde alle vostre domande
respiro (savona, 20-03-2017 17:29:51, )
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Gentile dottoressa,
sono un professionista di 39 anni, molto ansioso da sempre.
Da vari anni ho all'improvviso degli attacchi di ansia/panico.
Tutti gli accertamenti compreso visita
cardiologica sono ok.
Gli attacchi che fortunatamente non sono elevati avvengono all’
improvviso e a volte con agitazione, nausea e mal di pancia ed a volte con leggero senso di sbandamento e tachicardia.
Ho notato altresì che questa ansia aumenta quando cambio abitudini: ad esempio quando c’è qualche novità o in prossimità di qualche incontro importante.
Cerco di non farmi condizionare anche perchè poi l'incontro o la nuova cosa
alla fine va bene
Cerco di non evitare nulla, nel senso che se per esempio un giorno ho un
attacco di ansia in un treno il giorno dopo lo prendo di nuovo ma temo che la qualità della mia vita stia peggiorando.
Frequento anche luoghi chiusi ed affollati senza alcun disagio.
Non prendo e non vorrei prendere alcun medicinale.
Che consigli mi può dare?
Grazie
Paola Pedinotti, 20-03-2017 18:16:11 Buonasera,
la sua lettera è molto chiara a partire dalla diagnosi e nella descrizione dei sintomi. Ha fatto bene ad eseguire una diagnosi differenziale cioè che escluda ogni eventuale fattore organico all'origine della sua ansia. Lei dice di essere ansioso da sempre e che, nonostante i suoi tentativi di controllare quello che le succede, la sua ansia è cresciuta e si sta manifestando come un attacco di panico. Dalla attenta descrizione dei suoi comportamenti lei pare avere confidenza con le terapie cognitivo comportamentali che aiutano a gestire l'ansia e a rendere gli attacchi di panico meno frequenti cioè dalla sua lettera mi pare di capire che abbia , almeno un po', imparato a convivere con il suo disagio. Sono d'accordo con lei nell'evitare i farmaci, almeno fino a che riuscirà a gestire la situazione. Per avere una vita più libera da paure e tensioni le consiglio una terapia EMDR più efficace nell'andare alle radici del problema. Si tratta di individuare, con l'aiuto di un buon terapeuta, i momenti della sua vita in cui ha imparato ad affrontare situazioni critiche o disagevoli cercando di farcela da solo e senza tenere conto di eventuali vuoti emotivi. Le auguro ogni bene
Paola Pedinotti
Psicologo, Psicoterapeuta, Practitioner EMDR Buonasera,
sono un giovane professionista, all'inizio della mia carriera. Ho una fidanzata che mi sembra di amare ma con la quale litigo spesso e che, in passato, ho tradito. Amiamo entrambi lo sport ma pratichiamo sport diversi e questo, a volte, ci impedisce di trascorrere dei fine settimana insieme.
Il mio lavoro mi piace ma recentemente ho avuto delle incomprensioni con il mio capo e non so come comportarmi. Quello che mi preoccupa maggiormente e che sta succedendo sempre più spesso è una sorta di blocco ideativo che mi impedisce di svolgere il mio lavoro nel momento e nel tempo previsto.
Vorrei capire cosa mi sta succedendo e cosa posso fare per evitarlo.
Aspetto una sua risposta e la ringrazio Paola Pedinotti, 15-03-2017 12:28:37 Gent.mo,
la scelta professionale, l'inizio dell'attività lavorativa sono una fase impegnativa nella vita di una persona e, a volte, richiedono particolare energia e coinvolgimento. Inoltre le nostre relazioni sociali (lavorative, di coppia) sono impegnative, ci presentano delle frustrazioni, ci impongono dei limiti, dobbiamo regolare le nostre emozioni e tenere presente il nostro bisogno di spazio e di libertà . Credo che il suo blocco ideativo, il sintomo per lei più preoccupante, sia un avvertimento, un prezioso campanello di allarme che le sta dicendo che gestire le sue emozioni e affrontare i suoi compiti cognitivi stia diventando per lei troppo faticoso.
Una terapia potrebbe aiutarla a capire la molteplicità dei fattori attivi in questo processo, a elaborare eventuali eventi disturbanti nel suo passato o, più semplicemente, a riorganizzare le sue risorse nel presente.
Grazie per la fiducia. Cordiali saluti
Paola Pedinotti
Psicologo, Psicoterapeuta, Practitioner
dottoressa,
sono sposato con un figlio.I miei rapporti famigliari sono in grave crisi.Soffro di megalomania, almeno così credo.
divido gli esseri umani in due categorie:i
superuomini a cui è concesso il potere di vita e di morte sugli altri individui e la massa informe senza poteri. Io mi sento di potere fare del male agli individui che considero dei parassiti inutili.Questo mi spaventa e mi crea grossissime diffilcoltà di relazione.Cosa posso fare?Ho bisogno di aiuto.
Paola Pedinotti, 15-03-2017 12:29:50 Buonasera,
la sua lettera potrebbe essere una ideazione della sua fantasia oppure la sua richiesta di aiuto potrebbe contenere qualcosa di vero. In questo caso preferisco rispondere alla sua parte che soffre.
Lei appare molto lucido rispetto al suo bisogno di vivere le proprie relazioni sociali categorizzando le persone nettamente. Al tempo stesso ne è spaventato e pare desiderare relazioni umane diverse.
Alcuni colloqui psicologici potrebbero essere orientativi per comprendere il suo grado di motivazione al cambiamento ed, eventualmente, ad iniziare un percorso terapeutico più impegnativo.
Auguri
Paola Pedinotti
Psicologo, Psicoterapeuta, Practitioner EMDR Gentile Dottoressa,
ho 36 anni, sposata, ho un bambino di 3 anni che accudisco con l'aiuto di mia sorella perchè mio marito lavora in un'altra città . Ho dovuto accettare la convivenza con mia sorella perchè sono depressa, ho crescenti dolori su tutto il corpo e ultimamente ho dovuto lasciare il mio lavoro. Questa convivenza è molto pesante da sopportare ma non posso fare a meno dell'aiuto che mi dà in questo momento. Le domando se riuscirò a guarire e se potrò essere una buona madre e una buona moglie. Grazie Paola Pedinotti, 15-03-2017 12:31:09 Carissima,
la depressione è una malattia, o forse solo un sintomo, estremamente debilitante e duro da tollerare. E' come sentirsi travolti da uno tsunami che annulla ogni volontà o forza interna. Inoltre lei parla di crescenti dolori su tutto il corpo e questo è un sintomo somatico che si aggiunge alla depressione e alla stanchezza. Depressione e sintomi somatici sono una malattia che si può curare. Il suo stato non dipende dalla sua volontà , succede che corpo e mente, in relazione a eventi esterni critici, cercano un difficile equilibrio e producano sintomi così disfunzionali. Ma sono un avvertimento, il segnale che qualcosa internamente si è disorganizzato e che ha bisogno di cura. Le consiglio di rivolgersi ad un bravo professionista che possa seguirla nel suo percorso terapeutico e ne sentirà gradualmente il beneficio.
Le faccio tanti cari auguri di tornare ad essere quello che lei desidera
Paola Pedinotti
Psicologo, Psicoterapeuta, Practitioner EMDR Dott.ssa,
sono una giovane di 26 anni sposata con un ragazzo della mia età che è spesso lontano per il suo lavoro.
Mi sento insicura, non finisco mai niente. Mi sento a disagio in compagnia quando non conosco bene le persone, avverto un forte senso di solitudine e non sopporto le liti. ma quello che mi preoccupa di più è che ho iniziato a graffiarmi e a tagliarmi per avere attenzione.
Ho sentito parlare della terapia EMDR, che lei utilizza, e le chiedo se pensa che possa essere d'aiuto nel mio caso.
Spero che possa rispondermi Paola Pedinotti, 15-03-2017 12:32:15 Cara Carlotta,
hai fatto bene a scrivermi e come vedi ti rispondo volentieri subito. I tuoi sintomi iniziali di insicurezza, caduta della motivazione(che non ti permette di portare a termine i tuoi progetti), disagio sociale, solitudine, evitamento dei conflitti stanno migrando(cioè si stanno trasformando) in comportamentii autolesionistici(graffiarti, tagliarti). Penso che una terapia EMDR possa aiutarti a liberartene e credo che sia la più efficace in un caso come il tuo sicuramente molto legato ai vissuti emotivi e alla storia della tua vita. Rivolgiti ad uno psicoterapeuta con buona formazione emdr(practitioner)nella tua zona e tienimi informata.
Paola Pedinotti
Psicologo, Psicoterapeuta, Practitioner EMDR
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