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LE RADICI ORIZZONTALI: I FRATELLI NELLA FAMIGLIA NORMALE E NELLA CLINICA

Il "sottosistema fratelli" costituisce una risorsa importante in terapia familiare in quanto:

  • E' generalmente la componente familiare con la quale si trascorre la maggior parte del tempo;
  • ci si vede ogni tanto ma in caso di necessità c'è rapporto e aiuto;
  • i fratelli funzionano come un laboratorio sociale (Minuchin);

I fratelli offrono risorse diverse a seconda del ciclo vitale. Nel suo libro "Costellazioni familiari" - ed. Red - Thom analizza una serie di tipologie di fratelli.
Il primo figlio segue maggiormente le regole familiari, riesce ad ottenere più attenzione emotiva; è la madre, in genere, che stabilisce un legame più forte col primogenito. Talvolta si instaura un rapporto di genitorialità, richiesto dai genitori o per perdita dei genitori, dei primogeniti verso gli ultimogeniti. La casistica dice che tutte le professioni di assistenza hanno una maggiore percentuale di primogeniti.


Nelle famiglie numerose o con distanze temporali tra i figli (ad esempio 10 anni di differenza di età) si creano dei sottogruppi cosicchè il quarto figlio è di nuovo un primogenito.


Perchè i fratelli sono così diversi? (anche i gemelli omozigoti)
Quello che rende i fratelli così diversi è che vivono in famiglie diverse; i genitori li guardano in modo diverso. Noi cresciamo attraverso le differenze. La crescita avviene con la famiglia, gli amici, i fratelli, nella coppia.

Anche i fratelli sono importanti nella crescita:


nell'infanzia consentono la differenziazione attraverso la base sicura delle somiglianze, poi la nascita di un fratello(complesso dell'intrusione) permette la contrattazione dello spazio, di vivere la gelosia, l'elaborazione dell'aggressività; durante l'adolescenza la prima risorsa è l'apprendimento della frustrazione e del rifiuto; in età adulta l'apprendimento delle difficoltà, uscire dall'illusione senza farsi prendere dalla delusione(sentimento di perdita); in età avanzata i fratelli restano l'unica eredità familiare e consentono la rilettura della storia familiare.


Dagli studi di A. Freud sui fratelli divisi dal gruppo famigliare, durante il nazismo, si osservano comportamenti basati sull'osservanza di regole molto rigide (ad esempio nessuno mangia finchè non c'è cibo per tutti) e queste osservazioni costituiscono una conferma dell'ipotesi che il gruppo fratelli è un sottosistema che funziona meglio in caso di bisogno.


Campbell, centrando l'attenzione sulla comunicazione emotiva, teorizza due tipi fondamentali di legame tra fratelli:


legame ad alto accesso: vi rientrano i fratelli caratterizzati da vicinanza spaziale e temporale, i fratelli gemelli, ecc.
legame a basso accesso: riguarda i fratelli separati dal tempo, ad esempio con 10 anni di differenza di età (nascono in famiglie diverse per le modificazioni interne della famiglia), oppure dallo spazio (fratelli separati ad esempio per emigrazione o altro, primi figli lasciati ai nonni).
Caino e Abele rappresentano una tipologia estrema di fratelli a basso accesso emotivo.


La gelosia tra fratelli è un sentimento comune che può diventare una risorsa però bisogna riuscire ad elaborarla; questo tanto più nel caso di fratelli con legame a basso accesso.


I genitori hanno una importante funzione di coesione o separazione, sono i genitori che sanno bene come unire o come dividere. Ad esempio i genitori molto uniti (coppia autistica) possono dare origine ad un grande legame tra fratelli. Oppure un conflitto tra genitori ed alleanze con figli diversi creano separazione. In terapia i figli possono agire il conflitto che cessa non appena i genitori escono dalla stanza.


In ogni famiglia c'è un lessico famigliare prevalente. Conoscere il lessico è importante per riuscire ad entrare e stabilire alleanze con i fratelli.
I genitori hanno, inoltre, relativamente ai propri vissuti, una idea teorica di ciascun figlio, che lo accompagnerà, come un'etichetta nel corso della sua vita, determinandone i comportamenti e le interazioni con i fratelli come in una profezia che si autoavvera.


Queste dinamiche sono presenti nel  film "La famiglia" di E. Scola in cui, a memoria dell'episodio del furto di una moneta dalla tasca del medico, avvenuto nella casa paterna(ad opera di Giulio) dei due protagonisti, Carlo(primogenito) e Giulio(secondogenito) ancora bambini, il padre dei due ragazzi assegna loro un'etichetta che li accompagnerà nel corso della loro vita.
Nella clinica, i fratelli, come sottosistema, sono una risorsa utilizzabile nei momenti di bisogno.


Un fratello sa la storia della famiglia e la presenta da un altro punto di vista. Ad un fratello non si può dire "tu non c'eri". Si chiede ai fratelli un lavoro per il paziente (coterapia). Nei sistemi a basso accesso bisogna ricostruire cioè esplicitare la comunicazione.

Coppie e famiglie con problemi di relazione

Le radici orizzontali

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